In questo primo articolo per la community #DClub riporto alla mente ricordi (non del tutto piacevoli) della Patagonia (Argentina e Cile) del 2015.
La Patagonia è un posto meraviglioso. Non ci sono dubbi su questo.
Spazi infiniti, luoghi paradisiaci, la natura in tutta la sua purezza e splendore.
Un luogo da godere nell’anima e nel corpo.
Ma tuttavia, di tanto in tanto, quella natura stupenda, magnanima e abbagliante, ci riserva una sorpresa. Non sempre piacevole.
Questo è quello che è successo a fine aprile 2015 poco dopo aver terminato il mio tour in moto lungo la Route 40, di cui vi parlo in altri articoli, separati per tappe.
Le immagini, riflesso fedele della memoria di quei momenti, ci mostrano come era la Patagonia, ricoperta di cenere.
Un panorama desolante. Mi ha ricordato il film The Road con Viggo Mortenssen.
Cielo plumbeo, cenere ovunque che ricopre campi, fiumi, pendii montuosi a Bariloche, San Martín de los Andes e Villa La Angostura.
L’eruzione cutanea all’inizio.
I primi istanti dell’eruzione, l’esplosione iniziale del cratere del vulcano, spettacolare.
Inizia l’attività esplosiva del vulcano Calbucoes di scala intermedia o alta e si potenzia l’espulsione di fumarole, materiale incandescente e ceneri
Una nuvola di cenere.
La seconda fase dell’eruzione del vulcano (quella più osservata nella Patagonia argentina) è stata l’espulsione di grandi quantità di cenere.
Una coltre di cenere a Villa La Angostura, San Martín de Los Andes e Bariloche.